L’Export è il business che ruota attorno alla vendita dei propri prodotti/servizi oltre confine, ma la vendita rappresenta solo l’atto concreto cui ambire, a monte e a valle di una vendita c’è molto lavoro e questo rappresenta spesso l’ostacolo principale che un’azienda deve gestire per essere competitiva in nuovi mercati.
Per gestire l’Export serve impostare una strategia a medio lungo termine per poter analizzare, organizzare, agire e reagire. Difficilmente una politica commerciale che miri ad ottenere risultati sostanziosi e sostenibili in mercati stranieri potrà essere efficace nei primi 6-12 mesi.
A livello pratico (non strategico) quello che si dovrà fare quotidianamente è:
- comunicare in lingue straniere (inglese ma non solo);
- fare quotazioni in altre valute;
- gestire trattative commerciali in modo a volte sorprendente per le nostre abitudini;
- iniziare collaborazioni con operatori logistici che operano a livello globale;
- visitare e partecipare a fiere internazionali;
- viaggiare spesso per incontrare clienti o potenziali clienti;
- dotarsi di spirito di adattamento ad usi e costumi;
- adottare una spiccata flessibilità organizzativa.
Tutti questi sono requisiti necessari ma non sufficienti per risultare vincenti e possiamo tranquillamente affermare che non c’è un manuale da seguire alla lettera per dire di esportare in modo appropriato; l’export piuttosto può essere visto come l’insieme di attività che si collocano lungo un continuum che inizia con intenzioni chiare e che si concretizza in un assetto mentale ed organizzativo flessibile e allo stesso tempo strutturato.