Dal 9 gennaio è ufficialmente attiva la fatturazione elettronica anche per il b2b. Dopo una prima fase di sperimentazione, l’iniziativa è partita anche per i privati e segna l’inizio di un 2017 all’insegna di questo strumento tra privati. L’obiettivo è quello di incentivare l’integrazione tra produttori, fornitori, addetti alla logistica e distributori.
COSA CAMBIA?
E’ stato effettuato il passaggio dalla Fattura PA alla Fattura PA 1, ampliando così l’utilizzo anche ad altre aziende e non solo per la trasmissione di fatture elettroniche alla PA. Per effettuare questo passaggio, il Sistema di Interscambio è stato aggiornato nel periodo compreso tra l’1 e l’8 gennaio 2017 al fine di rendere disponibile, a partire dal 9 gennaio 2017 l’inserimento di documenti nel nuovo formato. Naturalmente esiste un sistema di incentivi per coloro che decidono di aderire a tale iniziativa:
- riduzione degli adempimenti fiscali;
- esenzioni da obblighi di comunicazione che derivano da operazioni rilevanti ai fini IVA (Spesometro);
- crediti d’imposta e altri strumenti;
- rimborsi Iva in 3 mesi;
- semplificazione dei controlli fiscali;
- termini di accertamento ridotti da 4 a 3 anni.
È importante avere chiaro un punto fondamentale: le fatture devono essere emesse in un formato specifico elaborabile dai sistemi informativi in quanto non è prevista un’operazione di data entry manuale. Sarà infatti il gestionale elettronico a provvedere alla trascrizione automatica dei dati e ad utilizzarli ad ogni singolo passaggio.
Le aziende potrebbero scegliere di mantenere comunque la fatturazione cartacea, in aggiunta a quella elettronica, rischiando però di incappare in maggiori costi (l’obiettivo di tale iniziativa è proprio quello di ridurre i costi di gestione).
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze stima un risparmio minimo complessivo di circa 3/4 miliardi di euro mentre per le imprese con più di 3.000 fatture emesse e ricevute all’anno, l’Osservatorio di Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano stima un risparmio a fattura compreso tra i 7,5 e gli 11,5 euro.
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Image credit: shutterstock