Aumenta il commercio estero extra Ue: è quanto emerge dai dati relativi al mese di dicembre 2016. L’Istat riporta dati positivi sia per le importazioni con un + 6,5% che per le esportazioni che registrano un più contenuto +2,5% rispetto al mese di novembre 2016.
Più analiticamente, in materia di esportazioni, possiamo evidenziare i seguenti numeri:
- +8,8% per l’energia;
- +8,7% per i beni di consumo durevoli;
- + 3% per i beni di consumo non durevoli.
Per le importazioni, invece, si può sottolineare:
- +14,% nel settore dell’energia;
- +8,2% per i beni strumentali.
Ampliando l’arco temporale di riferimento, da un confronto con dicembre 2015, emergono ugualmente risultati positivi: le esportazioni sono infatti aumentate del +4,1% e le importazioni dell’8,1% (di cui più della metà è da attribuire al comparto energetico). 39,9 miliardi di euro è l’ammontare di surplus del commercio estero extra Ue contro i 33,2 miliardi di euro del 2015.
In ambito export possiamo scorporare questo dato in base ai settori di riferimento:
- +6,5% per i beni di consumo non durevoli;
- +4,5% per l’energia;
- +4,3% per i beni strumentali.
Analizzando i Paesi destinatari dell’export nazionale nel mese di dicembre 2016, troviamo al primo posto il Giappone con un +9,6% annuale, la Cina con una crescita del 6,4% seguita dagli Stati Uniti con un +2,6%. Al contrario possiamo evidenziare un calo delle esportazioni verso i Paesi MERCOSUR e OPEC, rispettivamente con un -13,3% e un -7,3%.
In materia di importazioni si registra ugualmente un aumento nel corso dell’anno, raggiungendo così un +67,7% di acquisti dai Paesi OPEC, +29,8% dalla Turchia, +24,4% dai Paesi ASEAN, +17% dai Paesi MERCOSUR e +8,1% dall’India. Nonostante il 2016 abbia portato ad un decremento delle importazioni dalla Svizzera, il mese di dicembre riporta dati positivi, con un aumento del +0,3% di acquisti provenienti da questo Paese.
Si può dunque concludere che da un lato l’export verso Paesi quali Cina, Stati Uniti e Paesi ASEAN portano ad una crescita delle vendite extra Ue, dall’altra il calo di esportazioni verso Paesi Mercosur e OPEC porta ad un bilanciamento del risultato totale con una variazione complessiva che si assesta ad un +1,3% annuo. L’avanzo commerciale registrato a fine anno è pari a 5,7 miliardi di euro.
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Image credit: shutterstock