Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese e diffusa oggi da Unioncamere, lancia segnali incoraggianti all’economia e all’industria italiana.
Nel trimestre luglio – settembre si è registrato un saldo tra imprese nate e cessate positivo (+20.075 unità) come non si vedeva dal 2010. Il risultato è dovuto principalmente a due fattori: il crollo delle chiusure, mai cosi basse nel terzo trimestre, da più di 10 anni e il numero dei fallimenti ancora in flessione. Rispetto allo stesso periodo del 2014 sono quasi 4 mila in più le imprese in più, che portano il totale complessivo a più di 6 milioni di unità.
Per il capitolo fallimenti, le imprese che hanno portato i libri in tribunale sono state lo 0,7% in meno rispetto all’anno passato. Il dato complessivo dall’inizio dell’anno ha portato il numero complessivo a superare le 10mila unità, inferiore del 4% rispetto al 2014.
Per area geografica, in tutto il Paese si sono registrati saldi positivi, con punte nella zona del Meridione e in generale in tutto il Sud, mentre al Nord il bilancio è stato più moderato.
Le buone notizie sono diffuse trasversalmente in tutti i settori economici; i risultati migliori sono stati segnati dal Commercio con un saldo di +6.349 imprese, dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione e il noleggio.
Come da tendenza consolidata negli ultimi anni, le Società di Capitali hanno registrato il più alto tasso di crescita. Questa dinamica è derivata dal fatto che la vita media delle aziende è più elevata e ad una forte natalità si accompagna una mediamente una bassa mortalità.
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