Lo scorso 12 aprile Confcommercio ha presentato a Roma “Il negozio nell’era Internet”, che fotografa i trend dell’e-commerce in Italia nel 2017, sulla base dei dati elaborati dal Politecnico di Milano e dall’ISTAT.
E-commerce in Italia: l’analisi di Confcommercio
Il servizio di distribuzione ha una funzione di collegamento tra la produzione e il consumo e per questo modifica spesso il suo assetto organizzativo adattandosi ai cambiamenti dei comportamenti di acquisto dei consumatori. Il fatto che l’abitudine all’acquisto online stia prendendo sempre più piede è dimostrato dal valore dell’e-commerce che nel 2017, secondo Confcommercio, è arrivato a 24 miliardi di euro, il doppio di quattro anni fa.
E-commerce in Italia: i settori più coinvolti
Secondo l’analisi di Confcommercio, il settore con il più alto tasso di penetrazione dell’e-commerce è quello del turismo, nel quale il 31% degli acquisti avviene per via informatica. La tipologia di acquisto più frequente è quella legata ai servizi di biglietteria, seguita da soggiorni e vacanze. Il secondo mercato di riferimento per l’e-commerce in Italia è quello dell’Informatica ed Elettronica, con un 22% degli acquisti effettuati online. Seguono il settore abbigliamento, quello delle assicurazioni, gli acquisti di libri, musica e film e l’arredamento.
E-commerce in Italia: il settore abbigliamento
Una menzione particolare spetta all’abbigliamento, in cui l’e-commerce sta avendo un grosso impatto, raggiungendo una penetrazione del 7%. Il valore delle vendite online di settore è passato da 85 milioni di euro del 2005 a 2.5 miliardi di euro nel 2017. Questo è un dato interessante se si pensa alle dimensioni del settore e alle caratteristiche dei suoi prodotti, che sono strettamente legati al contatto fisico.
E-commerce in Italia: il settore alimentare
Il settore che resta invece più legato alle tipologie di vendita tradizionali è quello alimentare. Questo è dovuto principalmente alle difficoltà logistiche e di mantenimento della catena del freddo, oltre alla frammentazione della produzione. L’online resta quindi ancora marginale, con un tasso di penetrazione dello 0.5%, anche se presenta tassi di crescita elevati e ha raggiunto un valore di 4 miliardi di euro nel 2017.
L’avvento dell’e-commerce interessa quindi le PMI di tutti questi settori, oltre a quelle che si occupano di commercio al dettaglio. Queste ultime, secondo Confcommercio, contano circa 623mila unità, di cui il 90% è costituito dal piccolo dettaglio, ovvero da piccole e medie imprese spesso guidate da una gestione familiare che forniscono un servizio indispensabile nel territorio limitrofo.
>> Clicca qui per iscriverti <<
Image credit: shutterstock