Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, il Governo italiano ha imposto alle aziende di adottare lo smart working, lì dove fosse possibile, o di ricorrere alle ferie “forzate” per ridurre al minimo il rischio di contagio. Ha disposto, inoltre, la chiusura di gran parte delle attività commerciali e dei servizi, mentre ad alcuni specifici settori, come l’agricoltura, la vendita di beni di prima necessità, i trasporti e gli studi professionali, è concesso di proseguire normalmente con le proprie attività purché vengano rispettate alcune semplici regole. Vediamole insieme.
Agricoltura
Nell’agricoltura, valgono le norme igieniche e di sicurezza previste per tutti gli altri settori, quindi:
- Mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone
- Dotare i luoghi di lavoro di prodotti igienizzanti e prestare particolare attenzione all’igienizzazione delle superfici
- Sospendere i reparti aziendali non indispensabili alla produzione
Non sono state imposte limitazioni al trasporto di animali vivi, di alimenti per gli animali e di prodotti agroalimentari, e nemmeno per quanto riguarda i lavoratori stagionali.
Vendita di beni di prima necessità
Chiusi i ristoranti, ad esclusione di quelli che offrono un servizio di consegna a domicilio. Restano attivi, senza restrizioni, i negozi di generi alimentari, le farmacie e le parafarmacie, le edicole e i tabacchini: il personale, però, deve indossare i dispositivi di sicurezza idonei, ossia guanti e mascherina.
Trasporti
Gli spostamenti, soprattutto se non strettamente necessari, sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che si trovano in vacanza, devono quindi limitare i propri trasferimenti a quelli necessari per ritornare presso il proprio domicilio. La responsabilità della decisione sull’eventuale rientro, comunque, ricade sul turista stesso.
Gli aeroporti e le stazioni sono aperti ma molte tratte sono state momentaneamente sospese o ridotte. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, il Presidente di Regione è autorizzato a ridurre o sopprimere le corse assicurando però i servizi minimi essenziali.
Studi professionali
Come per l’agricoltura, valgono le regole stabilite con il Decreto del 9 marzo:
- Rispettare le norme di igiene e sicurezza
- Evitare le riunioni e, quando possibile, sfruttare la tecnologia per farle da remoto
- Incentivare lo smart working
EMERGENZA CORONAVIRUS: LE LINEE GUIDA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI
Per tutti gli ambienti di lavoro autorizzati a rimanere aperti anche durante l’emergenza Coronavirus, il Governo ha tracciato rigide linee guida per tutelare la salute dei lavoratori, la mancata applicazione delle quali può portare ad una chiusura forzata dell’attività. Eccone un elenco:
- Controllo della temperatura corporea per il personale che si reca a lavoro
- Chi dovesse presentare sintomi influenzali e febbre, anche a 37,5, è obbligato a rimanere a casa e a contattare il proprio medico curante
- Pulire e sanificare i locali le postazioni di lavoro, le aree comuni periodicamente, meglio se una volta al giorno
- Mettere a disposizione idonei mezzi igienizzanti e detergenti per il personale
- Mensa e spazi comuni devono avere un accesso contingentato, essere ventilati e organizzati nel rispetto delle distanze di sicurezza tra le persone
- Stop ai reparti non indispensabili alla produzione e adozione dello smart working
- Stabilire dei turni per i dipendenti impiegati nella produzione, laddove sia possibile
- Utilizzare, in via prioritaria, ammortizzatori e ferie “forzate”
- Sospendere le trasferte nazionali e internazionali, eventi interni, formazione, riunioni in presenza.
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